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Lina Wertmüller, prima regista candidata all’Oscar

“Non si può fare questo lavoro perché si è uomo o perché si è donna. Lo si fa perché si ha talento. Questa è l’unica cosa che conta per me e dovrebbe essere l’unico parametro con cui valutare a chi assegnare la regia di un film”.

Lina Wertmüller

Riprende, dopo la pausa estiva, la rubrica “il personaggi del mese” con una figura femminile legata al mondo del cinema, Arcangela Felice Assunta Wertmüller, meglio conosciuta come Lina Wertmüller.

La sua vita è un caleidoscopio artistico, essendosi dedicata sin da subito al teatro e, in seguito, al cinema. Nasce a Roma da una famiglia aristocratica di origini svizzere il 14 agosto 1928 e nel corso degli anni è stata impegnata come autrice, regista e sceneggiatrice, rappresentando i contrasti economici e politici da nord a sud della penisola italiana del tempo con toni pungenti e sempre ironici.

Dopo l’aiuto regia di Fellini, fa il suo ingresso nel mondo degli sceneggiatori nel 1973 con “I basilischi”, a cui seguono film e collaborazioni, come quella con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato che la portano sempre più vicina a un traguardo importantissimo: la candidatura a tre premi Oscar; il premio alla regia le viene conferito nel 1977 grazie al film “Pasqualino Settebellezze” (1976).

Tra le opere da lei dirette di ricostruzione storica non si può non ricordare “Ferdinando e Carolina” del 1999 con protagonisti Sergio Assisi e Gabriella Pession che interpretano i due sovrani in scene ambientate nella Reggia di Caserta e in altri luoghi della corte borbonica.

Tra i film fortemente legati a Napoli e ai contrasti scolastici del Mezzogiorno è da menzionare anche “Io speriamo che me la cavo“, opera del 1992 tratta dall’omonimo libro di Marcello D’Orta, diretta dalla Wertmüller e interpretata da Paolo Villaggio.

Tra i riconoscimenti a lei assegnati sono da ricordare il Globo d’oro alla carriera ricevuto nel 2009 e il Donatello alla carriera un anno 2010; il Premio Letterario Piero Chiara nel 2016 e l’Oscar onorario conferitole il 27 ottobre 2019 «per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa». Riceve, inoltre, nel 2015 la cittadinanza onoraria della Città di Napoli.

Lina Wertmüller si spegne all’età di 93 anni il 9 dicembre 2021, lasciando dietro di sé una vasta eredità cinematografica. Le sue ceneri riposano tumulate insieme a quelle del marito nel cimitero comunale di Cevo, in provincia di Brescia.

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