Il sito
Nel 1755 Villa Campolieto venne edificata per volontà di Luzio De Sangro, duca di Casacalenda e Principe di Campolieto, che affidò il progetto e l’esecuzione dei lavori a Mario Gioffredo. Costretto ad abbandonare l’opera intorno al 1760 fu sostituito da Luigi Vanvitelli che, dal 1763 al 1773 (anno della sua dipartita) ne diresse i lavori, completati nel 1775 dal figlio Carlo, che richiamano alcune soluzioni già adottate alla Reggia di Caserta.
Dopo la morte di Luzio de Sangro, la villa fu ereditata dal figlio Scipione che morì nel 1805 senza lasciare eredi. La proprietà della residenza fu divisa fra vari nipoti e ne cominciò un lento declino, culminato durante la Seconda Guerra Mondiale con l’occupazione militare.
Acquisita nel 1977 dall’Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione, dopo 6 anni di restauro è stata restituita alla pubblica fruizione. Attualmente ospita, oltre la sede della Fondazione, la Stoà, Istituto di studi per la direzione e gestione di impresa, ed è teatro di eventi culturali e sociali e visitabile da gruppi e scuole.