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Real Museo Mineralogico

1801, Napoli

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Il Real Museo Mineralogico di Napoli è ubicato, sin dalla sua origine, presso il complesso monumentale dei Gesuiti (Casa del Salvatore), compreso tra via Paladino e via Mezzocannone, trasformato per volere dei Borbone nella sede dello storico ateneo universitario

Il sito

Nel 1801 Ferdinando IV di Borbone istituì il Real Museo Mineralogico per promuovere lo studio della mineralogia e attivare un centro di ricerca per la valorizzazione delle risorse minerarie del regno delle Due Sicilie.

Il nucleo originario del Museo è frutto di una precisa scelta del governo borbonico di costituire, sin dal 1789, un gruppo di tecnici esperti in mineralogia e metallurgia che raccolsero diversi campioni di rocce e minerali durante i loro viaggi di formazione in tutta Europa.

Dai primi decenni di vita alla direzione del Museo e alla custodia delle collezioni si alternarono illustri esponenti del mondo scientifico e accademico che favorirono la crescita dell’istituto come luogo di studio e ricerca della mineralogia e metallurgia, attraverso l’esposizione dei reperti naturali. In continuità con questo indirizzo, durante il decennio francese fu istituita la cattedra di Mineralogia e Metallurgia associata alla direzione del Museo nel 1811.

A dare lustro al Museo non solo in campo scientifico ma anche sociale fu Arcangelo Scacchi, Direttore dal 1844 al 1892, che aprendo il Museo alla comunità ospitò nel settembre 1845 la seduta del VII Congresso degli Scienziati italiani alla presenza di Ferdinando II e della corte. Pochi anni dopo, inoltre, nel maggio 1848 il Museo fu scelto come sede dell’apertura della Camera dei deputati in seguito alla concessione della Costituzione, mentre nell’ottobre del 1860 fu uno dei seggi in cui si votò per l’annessione al regno d’Italia.

Dopo alterne vicende di chiusura al pubblico, nel 1992 il Real Museo Mineralogico è confluito insieme ai musei di Zoologia, Antropologia e Paleontologia nel Centro Museale Centro Musei delle Scienze Naturali che diventa Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche nel 2012 con l’inserimento del Museo di Fisica con sede nell’antico refettorio dei Gesuiti.

Il Museo ospita più di 46.000 minerali e la più ricca collezione pubblica di minerali vesuviani in una superficie espositiva di circa 800 mq. Promuove e organizza attività didattiche e culturali, consentendo a numerosi visitatori di avvicinarsi al percorso evolutivo della scienza attraverso la storia delle collezioni accumulate in più di due secoli di attività.

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