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Buon compleanno Maestà

[…] Una vasta folla di questo genere andò a complimentare l’Infante Reale quando si recò a visitare Nostra Signora del Carmine col Conte di Santo Stefano ed il Principe Corsini. Tutti gridavano Sua Altezza Reale era bello, che il suo viso era come quello di San Gennaro nella statua che lo rappresenta […] (H. Acton, I Borboni di Napoli)

Inauguriamo con questo primo articolo la nuova rubrica “Il personaggio del mese”, spazio dedicato all’approfondimento delle attività di Royal District attraverso personaggi della storia e dell’attualità del mondo della cultura, delle istituzioni, dell’economia e del campo scientifico. In occasione della ricorrenza del suo compleanno, il 20 gennaio 1716, ricordiamo Carlo Sebastiano di Borbone, primogenito di Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese.

Grazie all’intercessione della madre, ottenne il diritto di eredità dinastica Farnese e Medici e il riconoscimento per il Regno di Napoli e Sicilia. Il 10 maggio 1734 il giovane sovrano fece il suo ingresso trionfale a Napoli, sancendo la conquista borbonica dei due regni nell’Italia merdionale e fondando un ramo dinastico autonomo che durò oltre un secolo, fino all’Unità d’Italia.

Il regno di Carlo di Borbone fu contraddistinto dalla volontà di risollevare le condizioni sociali ed economiche del Mezzogiorno italiano avviando importanti riforme e promuovendo diverse opere pubbliche come le Regge di Procida, Capodimonte, Portici, Persano e Caserta con l’Acquedotto Carolino, oltre a quelle di utilità sociale come il Real Albergo dei Poveri e il Teatro di San Carlo; le campagne di scavi archeologici a Ercolano, Pompei e Stabia che contribuirono con i loro reperti alla nascita del Museo Ercolanense; la costituzione del Museo Farnesiano grazie al lascito ereditario materno; l’avvio di manifatture reali come quella della Porcellana di Capodimonte, dell’Arazzeria, delle Pietre Dure e della Real Stamperia presso il Palazzo Reale di Napoli.

Alla morte nel 1758 del fratellastro Ferdinando VI re di Spagna, rimasto vacante il trono, Carlo dovette abdicare a favore del figlio Ferdinando per cingere nel 1759 la corona di Spagna.

Tra le numerose iniziative del primo sovrano borbonico particolare importanza riveste l’avvio, a partire dal 1742, dell’allevamento di cavalli a Persano (Serre) dai quali fu selezionata la Real Razza Governativa di Stato per rafforzare la cavalleria militare impegata a difesa del regno e nelle guerre europee. La razza fu il frutto dell’incrocio di razze fattrice napoletana, salernitana, siciliana e calabrese con stalloni di razza turca-orientale.

In questo modo si diede vita a un cavallo militare d’eccellenza, tra razze più pregiate d’Italia, veloce e resistente utilizzato in vari conflitti di guerra, effettuando anche cariche di cavalleria classica.

Nel 1874 la Real Razza fu dismessa e venduta sulla piazza di Eboli e solo nel 1900 fu rifondata grazie a un decreto del Ministro della Guerra, iscrivendo tutti i discendenti nel Registro Anagrafico della “razza Persano”, allevati nell’omonimo territorio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale il Persano non è più un cavallo da guerra ma per sport equestri e in seguito alla soppressione nel 1954 del Centro Rifornimenti Quadrupedi di Persano la razza governativa fu trasferita a Grosseto vivendo un periodo di lungo declino.

Dal 1980 grazie a nuovi impulsi di salvataggio la Razza Governativa di Persano è confluita nel 2003 nel Registro Anagrafico delle Razze Equine ed Asinine a limitata diffusione mentre gli ultimi esemplari sono stati trasferiti prima al Real Sito di Carditello e recentemente presso al Reggia di Persano, grazie all’iniziativa dell’Associazione Persano nel Cuore e del principe Alduino di Ventimiglia di Monteforte.

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