Con Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia inauguriamo la nuova rubrica dei Diari Reali Innamorsarsi a Corte: amori, coppie e matrimoni.
Il 9 maggio 1738 i due giovani coniugi si unirono in matrimonio per procura a Desdra, città di nascita di Maria Amalia. Si incontrarono e conobbero solo il mese successivo a Portella, al confine del regno di Napoli con lo Stato Pontificio. Si narra che re Carlo di Borbone rimase da subito molto colpito dalla bellezza, dal carattere e dall’intelligenza di Maria Amalia di Sassonia.
Artefice della loro unione la regina Elisabetta Farnese, madre dell’infante di Spagna, che, desiderosa di stringere un forte legame matrimoniniale nel quadro degli equilibri tra le corti europee, scelse per lui la futura regina: Maria Amalia di Sassonia.
L’ingresso dei sovrani a Napoli nel giugno 1738 fu accolto da sfarzosi festeggiamenti, che durarono dal 2 all’8 luglio dello stesso anno. Il lungo corteo cerimoniale della coppia, da Porta Costantinopoli lungo via Toledo fino al Largo di Palazzo, fu accolto dalle massime autorità religiose, civili e militari della città, oltre al popolo festoso per il lieto evento.
Per l’occasione tutti gli edifici della capitale furono illuminati dalle fiamme di ceri bianchi. Lungo il percorso del corteo reale furono allestiti archi trionfali con immagini e incisioni allegoriche antiche, mentre l’area davanti il Palazzo Reale fu chiusa a forma di anfiteatro e abbellita con fontane e una grande piramide al centro.
Nonostante fosse un matrimonio combinato, la coppia divenne molto affiatata, soprattutto grazie ai diversi interessi comuni, ad esempio l’amore per la caccia che i due giovani sovrani condividevano. La coppia reale ebbe 13 figli, di cui Carlo Antonio sarebbe diventato re di Spagna, con il nome di Carlo IV, e Ferdinando re di Napoli e Sicilia.
Carlo governò con il sostegno della regina consorte, la quale esercitò una grande influenza sulla politica e sugli affari del regno. Dopo la nascita del suo primo figlio nel 1747, infatti, le fu assegnato un seggio nel Consiglio di Stato.
I due sovrani furono anche grandi mecenati. Oltre ad ampliare il Palazzo Reale di Napoli, commissionarono opere come il Teatro di San Carlo, le regge di Capodimonte e Portici e avviarono gli scavi archeologici delle città sepolte dal Vesuvio nel 79 d.C.. Maria Amalia assunse un ruolo decisivo per la costruzione della Reggia di Caserta, la cui prima pietra fu posata nel 1752. Amanti dell’arte della porcellana, impiantarono una Real Manifattura nel Palazzo Reale di Napoli.
Le loro opere di mecenatismo proseguirono anche presso la corte ispanica, a seguito della successione di Carlo di Borbone nel 1759 al trono di Spagna, dove i sovrani promossero, tra le altre, la Real Fábrica del Buen Retiro dedicata alla produzione di porcellane di lusso.
Dopo aver governato insieme per oltre 20 anni, nel lasciare Napoli e la Sicilia, Carlo di Borbone abdicava a favore del giovane figlio, Ferdinando IV, affiancato nel governo del regno da un Consiglio di reggenza guidato dal fedele Bernardo Tanucci.
A distanza di un anno dalla partenza per Madrid, Maria Amalia di Sassonia, la cui salute era già precaria a seguito dei numerosi parti e una caduta da cavallo, morì il 27 settembre a soli trentacinque anni. Il sovrano le restò fedele fino alla sua morte, nel 1788, senza mai risposarsi o accompagnarsi ad altre nobildonne.