E mentre andavo rimuginavo che non c’è niente di più bello di una vigna ben zappata, ben legata, con le foglie giuste e quell’odore della terra cotta dal sole d’agosto
CESARE PAVESE
Dopo l’ultimo approfondimento dei Diari Reali, riservato alla Vigna del Ventaglio di San Leucio, la rubrica “Il personaggio del mese” prosegue, nel periodo della vendemmia, con un articolo dedicato a due personalità di spicco del mondo vitivinicolo campano e meridionale: Giuseppe Mancini e Manuela Piancastelli, la cui storia è legata in particolare ad uno dei vini del ventaglio, ossia il Pallagrello.
Ereditata la passione per i vini dal nonno, Giuseppe Mancini ha deciso di stravolgere completamente la propria vita, abbandonando la professione di avvocato per dedicarsi completamente alla coltivazione di vitigni autoctoni. Questa passione l’ha poi condivisa con sua moglie Manuela Piancastelli, giornalista e saggista, con la quale fonda nel 2003 l’azienda “Terre del Principe”.
La passione di Mancini e Piancastelli per il vino e la loro dedizione li hanno portati a riscoprire e valorizzare tre varietà di vini: Pallagrello bianco, Pallagrello nero e Casavecchia. Molto amati anche dai Borbone, le due varietà di Pallagrello rientrano nel patrimonio proveniente dalla Vigna del Ventaglio della Reggia di Caserta, riprese grazie a partire dal progetto di Terre del Principe.
Il loro impegno, infatti, in venti anni di attività è stato rivolto allo studio, riscoperta e rilancio dei due vitigni autoctoni, contribuendo, in tal modo, anche a far crescere sul territorio della provincia di Caserta la consapevolezza di possedere un patrimonio vitivinicolo di grande valore.
Nell’area delle colline del Medio Volturno, patria di questi due vitigni, sono oggi attive diverse aziende, nate dalla passione di giovani vignaioli, nel solco tracciato da Mancini e Piancastelli, ai quali si può attribuire la “scrittura” di una importante pagina della storia vitivinicola della Campania.
Dopo questa intensa e appassionata attività nel 2023 hanno annunciato la conclusione della loro avventura, sostenendo di aver concluso questa fase della loro vita e voler portare a termine l’attività nel ventennale di Terre del Principe.
