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Francesco di Borbone e Maria Sofia di Baviera

La rubrica dei Diari Reali Innamorarsi a Corte: amori, coppie e matrimoni si conclude con Francesco II di Borbone e Maria Sofia di Baviera.

La coppia reale si unì in matrimonio per procura l’8 gennaio 1859 nella cappella del Palazzo Reale di Monaco. La loro unione, dettata da ragioni politiche, favorì il rapporto tra la duchessa Ludovica, madre della futura regina del regno delle Due Sicilie, e Maria Teresa d’Austria, seconda moglie del re Ferdinando II, rinsaldando in tal modo i rapporti tra i Borbone e gli Asburgo-Lorena. Maria Sofia, infatti, era sorella dell’imperatrice Elisabetta d’Austria, nota come Sissi.

Dopo qualche giorno, Maria Sofia partì alla volta di Bari per incontrare lo sposo, di cui ne conosceva l’aspetto solo da un ritratto in miniatura. Arrivò in Puglia il 1º febbraio 1859, dove incontrò suo marito Francesco. Il futuro re, all’epoca duca di Calabria, fu incantato dalla bellezza della sposa e anche Ferdinando II – il quale, benché malato, aveva affrontato il viaggio per incontrare la nuora – provò per lei una spontanea simpatia.

La giovane coppia affrontò il momento più buio della storia delle Due Sicilie, culminato con l’annessione degli antichi territori del Sud al nuovo Regno d’Italia.

Francesco II divenne re il 22 maggio del 1859. Pur regnando per poco più di un anno, le riforme che varò concessero più autonomie ai comuni, migliorarono le condizioni dei carcerati nei luoghi di detenzione, ridussero l’imposta sul macinato e le tasse doganali. I progetti di ampliamento della rete ferroviaria previsti da Francesco, tuttavia, trovarono realizzazione solo dopo l’Unità d’Italia.

Contro l’invasione e l’avanzare delle truppe garibaldine dalla Sicilia verso la capitale del regno, con l’appoggio del Regno di Sardegna e l’avallo di Francia e Gran Bretagna, a nulla valse la concessione di una costituzione nel giugno 1860 da parte del sovrano borbonico.

Accanto al giovane Francesco, Maria Sofia, punto di riferimento dell’ultima corte borbonica, si distinse nel 1860 nell’assedio di Gaeta. La regina, come riferiscono i suoi biografi, visitò personalmente con il marito i reparti delle truppe borboniche impegnati nella strenua difesa del regno, portando conforto e aiuto ai feriti e agli ammalati. Tale impegno eroico le valse il privilegio di veder coniata una medaglia in suo onore nel 1861 e l’appellativo da parte dell’autore francese Marcel Proust di «regina soldato sui bastioni di Gaeta».

Dopo la fatidica data del 13 febbraio 1861 che di fatto segna la fine del regno delle Due Sicilie, i due coniugi furono costretti all’esilio prima a Roma, accolti da papa Pio IX e ospitati al Quirinale e a Palazzo Farnese, e successivamente a Parigi. Negli ultimi anni della loro vita la coppia reale si adoperò con vari tentativi di riconquista del regno anche attraverso un’intensa azione diplomatica presso le corti europee, accogliendo il malcontento delle popolazioni locali e supportando alcuni gruppi di briganti ed ex militari borbonici.

Francesco e Maria Sofia ebbero una sola figlia, Maria Cristina Pia, che morì di polmonite a soli tre mesi, il 28 marzo 1870. Francesco di Borbone morì ad Arco, in Trentino, nel 1894 durante un ciclo di cure termali, mentre Maria Sofia di Baviera spirò nel 1925 a Monaco di Baviera a causa di una forte polmonite.

Le loro spoglie, insieme a quelle della figlia, sono state trasferite nel maggio 1984 nella Basilica di Santa Chiara a Napoli nella cappella dove riposano le salme dei membri della famiglia reale.

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