Prosegue la rubrica di maggio dei Diari Reali Innamorsarsi a Corte: amori, coppie e matrimoni con Francesco e Maria Isabella di Borbone.
Il 6 luglio 1802 Francesco duca di Calabria, sposò per procura a Madrid in seconde nozze, dopo la morte di Maria Clementina d’Asburgo-Lorena, la cugina Maria Isabella di Borbone.
Le nozze rientravano in una nuova strategia di alleanza tra Napoli e Madrid, i cui rapporti si erano indeboliti a causa delle manovre della regina Maria Carolina desiderosa di orientare le due Sicilie nell’orbita della corte di Vienna, anche attraverso un secondo matrimonio tra Ferdinando, principe dell’Asturia, e Maria Antonia di Napoli, rispettivamente fratello e sorella dei novelli sposi.
I due coniugi sugellavano un’unione contraddistinta da una forte differenza d’età, Francesco appena venticinquenne e Maria Isabella da poco tredicenne. Dalle nozze nacquero undici figli, partoriti tra Napoli e Palermo, tra cui Ferdinando II futuro sovrano delle due Sicilie.
Il 4 ottobre 1802 il matrimonio fu celebrato a Barcellona, alla presenza delle due famiglie reali, con festeggiamenti che durarono fino al 12 ottobre, giorno della partenza dei coniugi alla volta di Napoli.
Sin dai primi anni di matrimonio la coppia reale si ritrovò coinvolta nelle più importanti vicende politiche, sociali ed economiche che sconvolsero l’Ottocento europeo.
Dal 1812 al 1814 Francesco fu reggente nel Regno di Sicilia succedendo al padre Ferdinando IV che si ritirò a vita privata nel sito reale della Ficuzza a Corleone. Tra i primi provvedimenti, nel luglio 1812, promulgò la prima costituzione siciliana in risposta ai malumori della nobiltà e dell’avanzata napoleonica.
Dal 1815, con la restaurazione del Congresso di Vienna, fu luogotenente dell’isola fino al 1820, anno di rientro a Napoli. Con la morte del padre, nel gennaio 1825, Francesco assumerà la corona delle Due Sicilie fino alla morte nel novembre 1830.
Durante i pochi anni di regno Francesco I, rinnegando le sue iniziali convinzioni costituzionali, fu impegnato a reprimere i moti insurrezionali liberali all’interno della monarchia e a conservare equilibri e buoni rapporti con tutte le potenze europee. Tra i risultati internazionali più significativi è da ricordare il ritiro nel 1827 delle truppe austriache, costate alle casse dello stato ben 50 milioni di ducati, presenti sin dal 1820 a difesa del regno.
Al contrario del marito Maria Isabella, divenuta regina consorte, non ebbe una grande influenza politica, ma preferì dedicarsi esclusivamente al suo ruolo di madre, divenendo determinante nelle scelte matrimoniali delle sue figlie, di cui quattro sposarono membri della famiglia reale spagnola. La regina madre, amante del teatro, di balli e feste pubbliche, è descritta dai contemporanei di animo generoso.
Tra i suoi impegni più significativi vi fu quello di direttrice dei due educandati femminili a Napoli, quello dei Miracoli istituito nel 1807 da Carolina Bonaparte, e quello di S. Marcellino, promosso nella seconda restaurazione borbonica. In ognuno dei due complessi, riservati alle figlie di famiglie nobili o borghesi, Maria Isabella si occupò di controllare e approvare testi e contenuti degli insegnamenti impartiti.
Rimasta vedova dal 1830, fino il 13 settembre 1848, anno della sua morte, la regina visse gli ultimi anni della sua vita coltivando le attenzioni dei molti ammiratori che la circondavano. Determinata a risposarsi, la regina scelse il trentaquattrenne Francesco del Balzo dei duchi di Presenzano, nobile di Capua da un elenco di giovani nobili del regno indicati dal figlio re Ferdinando II. Dopo le nozze che ebbero luogo il 15 gennaio 1839 la coppia si ritirò dalla vita a corte, andando ad abitare nella Reggia di Capodimonte.