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Gaetano Filangieri, giurista e filosofo del regno

Vi è un tribunale che esiste in ciascheduna nazione; ch’è invisibile, perché non ha alcuno de’ segni che potrebbero manifestarlo, ma che agisce di continuo, e che è più forte dei magistrati e delle leggi, de’ ministri e de’ re. […] Questo tribunale è quello dell’opinione pubblica

GAETANO FILANGIERI

La rubrica “Il personaggio del mese” di luglio prosegue con il ritratto del giurista e filosofo napoletano Gaetano Filangieri, le cui idee contribuirono alla stesura della Costituzione americana.

Nato a San Sebastiano al Vesuvio nel 1753 in una famiglia aristocratica, fin da bambino fu indirizzato verso la carriera militare, ma raggiunta la maggiore età preferì gli studi giuridici, laureandosi in legge nel 1774.

Nello stesso anno stampò a Napoli le «Riflessioni politiche su l’ultima legge del sovrano», dedicata al ministro Bernardo Tanucci. L’opera riguarda la riforma dell’amministrazione della giustizia, in particolare afferma la necessità, per i magistrati, di motivare le proprie sentenze in base alla legislazione scritta nel regno, permettendo in questo modo di eliminare gli abusi e i privilegi per i giudici.

Dal 1780 al 1788 si dedicò alla stesura della sua opera più importante, «La Scienza della Legislazione» che contiene il nucleo del pensiero illuminista dell’autore. Nello scritto egli espresse la necessità di una riforma legislativa basata sulla libertà individuale come presupposto della felicità del cittadino e condizione per la costruzione di uno Stato giusto. 

L’opera comprende il primo libro dedicato a Le Regole generali della scienza legislativa, il secondo a Le Leggi politiche ed economiche, il terzo a Le Leggi criminali, il quarto a Le Leggi che riguardano l’educazione, i costumi e l’opinione pubblica, il quinto, pubblicato postumo, a Le Leggi che riguardano la religione. Il sesto, dedicato alle leggi relative alla proprietà, rimase abbozzato (ne fu steso soltanto il sommario), e il settimo, dedicato alle leggi sulla famiglia, non venne mai scritto.

Tra il 1781 e il 1788 mantenne una fitta corrispondenza con Benjamin Franklin, scienziato e politico americano, tra i padri fondatori degli Stati Uniti d’America, il quale pose la propria firma sulla Dichiarazione d’Indipendenza prima e sulla Costituzione poi. Franklin, dopo aver letto «La Scienza della Legislazione», decise di scrivere a Filangieri per confrontarsi sui temi legislativi da lui proposti prima della stesura della Costituzione americana.

La corrispondenza tra Gaetano Filangieri e Benjamin Franklin, conservata nell’Archivio del museo della famiglia del giurista napoletano, fondato a Napoli nel 1882, nacque grazie alla mediazione di Luigi Pio, segretario di Legazione a Parigi per il Regno delle Due Sicilie e amico di Filangieri. Luigi Pio sottopose a Franklin i primi due volumi della Scienza della Legislazione, suggerendo al politico americano la lettura dei testi.

Oltre alle lettere, nel corso degli anni Filangieri e Franklin condivisero diversi scritti e documenti. Franklin inviò diversi omaggi a Filangieri, tra cui nel 1787 una copia della Costituzione Americana appena approvata a Filadelfia che però raggiunse Filangieri solo negli ultimi giorni di vita. Dal canto suo Filangieri si impegnò a far pervenire a Franklin copie dei volumi della Scienza della Legislazione a mano a mano che venivano pubblicati.

Negli stessi anni della stesura della sua opera principale Filangieri fu Tenente di fanteria nel 1783 e Capitano nel 1785. Nel 1787 fu nominato Consigliere del Supremo Consiglio delle Finanze del Regno.

Colpito dalla tubercolosi, Filangieri si ritirò a Vico Equense, dove morì il 21 luglio 1788 a nemmeno trentacinque anni. Le sue spoglie giacciono nell’ex cattedrale della Santissima Annunziata della stessa cittadina.

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