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Maria Amalia, regina tra Napoli e Spagna

Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza

RITA LEVI MONTALCINI

Per il mese di novembre, in occasione del tricentenario della sua nascita, la rubrica “Il personaggio del mese” dedica un approfondimento a una figura femminile di spicco nel ‘700 europeo: Maria Amalia di Sassonia

Nata il 24 novembre 1724 a Dresda, fu regina consorte di Carlo di Borbone prima del Regno di Napoli e Sicilia (1738) e poi di Spagna (1759), fino alla sua dipartita. 

Particolarmente interessata alle arti, studiò durante l’infanzia il tedesco e il francese, coltivò la pittura e la danza e si cimentò nel canto e nella musica, in particolare nello studio del pianoforte. Trascorse la gioventù a Dresda e Varsavia, alla corte di Augusto III di Sassonia, dove visse fino al 1733, fino a che non venne promessa sposa di Carlo di Borbone, futuro Carlo III di Spagna.  

Dopo la cerimonia nuziale, avvenuta per procura l’8 maggio 1738, la coppia reale fece il suo ingresso a Napoli il 4 luglio dello stesso anno. Dalla loro unione nacquero ben 13 figli, molti dei quali morti in tenera età. Con la nascita di Filippo nel 1746, le fu assegnato un seggio nel Consiglio di Stato. 

Maria Amalia era descritta come una donna versata nella politica; partecipava, infatti, attivamente agli affari di stato, contribuendo ad indirizzare le scelte della corte borbonica.

La regina svolse un importante ruolo nel programma di realizzazione di molte opere borboniche come il Palazzo Reale di Napoli con il Teatro San Carlo, gli scavi archeologici vesuviani e le regge di Capodimonte e Portici, residenza quest’ultima ove fu allestito il famoso salottino di porcellana della Real Fabbrica Borbonica.

La sua visione fu fondamentale anche per il cantiere della Reggia di Caserta, avviato nel 1752, che tuttavia la regina non riuscì a vedere completato a causa della partenza dei sovrani per la successione nel 1759 al trono di Spagna.  

Nel settembre del 1760 Maria Amalia morì in seguito a complicazioni pleuropolmonari e fu sepolta nella Cripta Reale del Monastero dell’Escorial, dove in seguito fu tumulato anche il marito nel 1788

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