In occasione del giorno di ricorrenza della Dichiarazione dell’Indipendenza degli Stati Uniti d’America, 4 luglio, Diari Reali desidera ricordare la nascita del primo consolato americano in Italia.
Il 16 dicembre 1796 fu un giorno storico per i rapporti tra la penisola italiana e gli allora giovanissimi Stati Uniti (1776) poiché fu istituito il primo Consolato di rappresentanza nella capitale del regno di Napoli.
L’amicizia tra i due Stati era antecedente già a quella data, testimoniata da rapporti commerciali, soprattutto per quanto riguardava il traffico navale di merci da e per l’America, frutto di un antico legame tra gli Stati Uniti d’America e il regno delle due Sicilie.
Un’ulteriore attestazione dei rapporti tra le comunità partenopea e americana è rappresentata dall’intensa corrispondenza che il filosofo e giurista napoletano Gaetano Filangieri ebbe con Benjamin Franklin, uno degli estensori della Costituzione americana.
L’iniziale amicizia subì, tuttavia, una brusca interruzione nel decennio napoleonico a causa del blocco e del sequestro di numerosi carichi statunitensi da parte di Gioacchino Murat, che incrinò i rapporti tra le due Sicilie e la nascente potenza d’oltreoceano, nonostante vari tentativi di negoziazione da parte della diplomazia americana.
Dopo la parentesi napoleonica, nel secondo periodo borbonico i rapporti diplomatici tra le due potenze continuarono ad essere coltivati pacificamente anche attraverso scambi commerciali.
Con l’Unità d’Italia, il console duosiciliano fu sostituito con la rappresentanza diplomatica della nuova monarchia dei Savoia e fu trasferita la sede originaria dal quartiere di Chiaia a quello di Santa Lucia.
Nel 2024 il Consolato Americano ha raggiunto i 228 anni di attività e risulta essere oggi il primo ancora attivo degli USA in Italia e la settima sede diplomatica aperta dagli Stati Uniti d’America in tutto il mondo.
L’attuale sede, in Piazza della Repubblica sul lungomare Mergellina, è stata realizzata nel 1953, ad opera degli architetti George Howe e Mario De Renzi.
