Il sito
Il Cimitero delle 366 fosse, opera civile di razionalizzazione delle sepolture, coerente con lo spirito dell’epoca dei lumi, fu realizzata nel 1762 nell’ambito di un unico progetto di assistenza con il Real Albergo dei Poveri di Napoli. Il cimitero fu tra i primi esempi in Europa di area specificamente dedicata ai meno abbienti, al di fuori delle mura cittadine.
L’architettura cimiteriale ha forma quadrata ed è delimitata da un muro di cinta. La sua particolarità è data dalla disposizione delle sepolture. Il vasto cortile è suddiviso in 366 ambienti ipogei disposti in 19 file per 19 righe, assicurando in ognuna delle fosse una degna sepoltura ai morti per ogni giorno dell’anno, compresi i bisestili. Ogni fossa, sulla pietra di copertura, è contrassegnata da un numero progressivo corrispondente alla data del giorno di apertura dell’anno.
Il cimitero oggi è di proprietà dell’Arciconfraternita di Santa Maria degli Incurabili ed è un luogo di culto dove le numerose famiglie napoletane pregano sulle salme dei propri cari. Eccezionalmente aperto è accessibile in occasione di visite straordinarie organizzate da diverse associazioni culturali.