Il sito
Nel 1735 Carlo di Borbone inaugurò all’Università di Napoli la prima cattedra in Italia di astronomia e navigazione. E circa mezzo secolo dopo, nel 1791, sollecitato dagli studiosi del regno, il figlio Ferdinando IV decretò l’istituzione del primo nucleo dell’Osservatorio presso il Regio Palazzo degli Studi, oggi Museo Archeologico Nazionale, di cui resta memoria la bella meridiana nel Gran Salone dell’antica biblioteca reale.
Dopo il decennio francese, tornato dalla Sicilia, Ferdinando IV portò a termine il progetto elaborato da Gioacchino Murat, inaugurando nel 1819 il monumentale edificio in stile neoclassico realizzato da Stefano Gasse sulla collina di Miradois, a pochi passi dalla Reggia di Capodimonte. L’Osservatorio, annoverato da subito tra gli istituti internazionali più attivi e prestigiosi d’Europa, per tutto l’Ottocento si occupò esclusivamente di astronomia di posizione, aprendosi solo successivamente dal 1912 al nuovo settore dell’astrofisica.
Oggi, l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, sede dell’istituto Nazionale di Astrofisica, grazie agli oltre 36 mila volumi e centinaia di strumenti scientifici conservati nel Museo, offre al visitatore la possibilità di ripercorrere la storia che ha direttamente partecipato a fondare e sviluppare questo polo scientifico. Le ricerche attualmente in corso riguardano lo studio del Sole, dei corpi celesti, delle galassie e di tutte le tecnologie innovative applicabili per l’osservazione dello spazio dalla terra.