Il sito
Il Palazzo d’Avalos nasce nel 1563 per volere del cardinale Innico d’Avalos d’Aragona, all’interno della cinta muraria dell’abitato di Terra Murata, sul punto più alto di difesa di Procida. Con l’arrivo dei Borbone nel 1734 l’isola fu confiscata ai d’Avalos e inserita tra i beni allodiali della corona facendone nel 1735 il primo sito reale riserva di caccia.
Utilizzato a partire dal 1738 come nuova Residenza Reale di corte da Carlo e Ferdinando IV di Borbone, il Palazzo ospitò dal 1815 una scuola militare e dal 1830 venne adibito a bagno penale e carcere borbonico, subendo vari ampliamenti. Con l’unità d’Italia e nel periodo repubblicano Palazzo d’Avalos è stato penitenziario di massima sicurezza fino al 1988. Tra i detenuti più celebri si ricordano Luigi Settembrini e Cesare Rosaroll e nel Novecento diversi capi e generali fascisti come Rodolfo Graziani, Junio Valerio Borghese e Attilio Teruzzi.
Dal 2013 il complesso monumentale di Palazzo d’Avalos è di proprietà del Comune di Procida, nel 2022 Capitale italiana della cultura, impegnato nel recupero, valorizzazione e fruizione delle varie parti del sito borbonico, tra cui il cortile, la Caserma delle guardie, l’Edificio delle Celle singole, Edificio dei veterani, la Medicheria, la Casa del Direttore, il tenimento agricolo Spianata.