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Ponte Real Ferdinando

1828-1832, Minturno, Latina

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Il Ponte Real Ferdinando è opera dell'ingegneria borbonica, situato alla foce del fiume Garigliano, lungo la via Appia, nei pressi dell'antica città di Minturnae, i cui primi scavi archeologici furono avviati dai Borbone alla fine del XVIII secolo

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L’esigenza di costruire un ponte sul fiume Garigliano, di modo da collegare meglio il Regno di Napoli con lo Stato della Chiesa, risale al tempo di Ferdinando IV di Borbone, che raccolse diverse proposte progettuali, tra cui quella del poliedrico Carminantonio Lippi, componente del gruppo dei giovani tecnici inviati in Europa dalla corte borbonica per apprendere le migliori esperienze tecniche e scientifiche.

Grazie alle sue avanzate conoscenze Lippi, tra il 1817 e 1820, avanzò una prima proposta innovativa di ponte sospeso in ferro. Il progetto, tuttavia, non fu accolto dal Corpo borbonico di Ponti e Strade, probabilmente perché in largo anticipo rispetto alla cultura tecnica e scientifica delle Due Sicilie e dell’Italia.

L’idea fu ripresa e perfezionata tra il 1825-1828 dall’ingegnere Luigi Giura che ricevette l’incarico di costruzione del ponte da Francesco I di Borbone e dopo 5 anni di lavoro fu inaugurato alla presenza del figlio, Ferdinando II di Borbone, a cui il ponte fu intitolato.

Con tale opera pubblica il governo borbonico stabiliva il primato di costruzione in Italia del primo ponte sospeso su catenarie in ferro, esempio di modernità industriale, ingegneristica e artistica, legata alle parti ispirate alla moda egiziana. all’egittomania.

Il ponte, infatti, garantì per oltre un secolo un comodo attraversamento del fiume, lungo il percorso di viaggio sulla via Appia, e un migliore accesso all’antica città romana di Minturnae, dove i Borbone avevano promosso dalla fine del XVIII importati scavi archeologici.

Oltre ad essere testimone della battaglia del Garigliano del 1860, tra gli eserciti dei Savoia e dei Borbone per l’annessione del Regno delle Due Sicilie, il ponte fu anche teatro degli scontri lungo la “linea Gustav” durante la Seconda Guerra Mondiale. In ritirata verso Roma, infatti, l’esercito tedesco fece saltare in aria la campata centrale di circa 80 metri il 14 ottobre 1943 per ritardare l’avanzata da Sud delle truppe americane.

Restaurato nel 1998 con una ricostruzione all’avanguardia della parte centrale in leghe di alluminio, è stato inaugurato nel gennaio 2001 ed è periodicamente visitabile, grazie anche alle attività di sensibilizzazione del locale comitato civico “Luigi Giura”.

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