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Scavi di Stabia

1749, Castellammare di Stabia, Napoli

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La città di Stabiae, sepolta dall’eruzione del 79 d.C. insieme a Pompei e Ercolano, si estendeva tra Castellammare, il Vesuvio e i Monti Lattari. Oggi dell'antica città sono visitabili le ville di Arianna, San Marco e quella detta del “secondo complesso”.

Il sito

Il sito archeologico di Stabia fu portato alla luce nel 1749 per volere di Carlo di Borbone, proseguendo le campagne di scavo tramite cunicoli in area vesuviana. Solo più tardi, nel 1950, indagini sistematiche a cielo aperto hanno permesso di scoprire nuove aree dell’antica città romana, restituendo resti di sontuose ville rustiche dell’ager stabiano. 

Se Pompei ed Ercolano offrono al visitatore la possibilità di rivivere le pratiche quotidiane romane, ripercorrendo vie e vicoli che conducono a botteghe, fori e templi, Stabia permette di riscoprire il piacere dell’otium, in spazi di villeggiatura impreziositi con affreschi e suppellettili di inestimabile valore.

Oggi, la visita al sito archeologico offre la possibilità di rievocare le vicende dell’ager stabiano, fortemente legata anche alla corte borbonica, che a quel tempo risiedeva alla Reggia di Quisisana.

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